Quest’articolo non parla di quanto sia difficile la vita e di come accontentarsi per viverla alla meno peggio, anzi, parla di come dobbiamo essere consapevoli che la vita è una sola e di come dobbiamo viverla nell’unico modo in cui la si può vivere: in maniera straordinaria! E la prima cosa da fare per vivere una vita così è evidente: realizzare i propri sogni. Se poi le lezioni vengono da Randy Pausch, il tutto aggiunge ancora più motivazione a questo obiettivo.
I fantasmi delle nostre paure
Viviamo in un’epoca in cui, per molti di noi, la gioia di vivere si è trasformata in pesantezza di vivere.
Ci ritroviamo ad affrontare mille problemi, a dover pagare le bollette o l’affitto di casa (o peggio il mutuo), a gestire problemi di lavoro o il matrimonio che non funziona e così via.
Spesso ci ritroviamo sommersi da una valanga di cose e situazioni da cui spesso non è facile uscire.
E magari, la notte stiamo lì a pensare e ripensare a cosa potrebbe accadere se questa o quella cosa si verificasse e le nostre proiezioni mentali, che altro non sono che i fantasmi delle nostre paure, prendono il sopravvento e ci tengono svegli e pensierosi.
Ma questa non è vita… e non è il giusto modo di viverla.
Oggi vi esporrò 9 consigli, 9 Modelli di Successo per vivere al meglio le vostre vite e realizzare i vostri sogni.
Randy Pausch: la vita è un dono… davvero
Li ho estrapolati, appresi e usati io stesso studiando la vita e le opere di un uomo a cui oggi, nel mio piccolo, vorrei rendere omaggio. Si chiama Randy Pausch. Pausch è stato un docente d’informatica statunitense.
Nel settembre del 2006, gli fu diagnosticato un cancro al pancreas. Fu sottoposto a intervento chirurgico e chemio ma, nonostante la terapia a cui seguì un temporaneo periodo di ripresa, la malattia lo portò a morte nel luglio del 2008.
Ebbene questo signore, uno dei miei eroi e dei miei Modelli di Riferimento preferiti, ha in un certo senso benedetto la sua malattia.
Nel mio studio sui modelli di successo ho notato che molti personaggi, più o meno famosi, che hanno dovuto affrontare forti problemi di natura fisica (e in generale di salute) hanno finito per ringraziare la loro malattia e questo perché, a detta loro, la malattia li ha portati ad una nuova consapevolezza: che la vita è davvero un dono e va vissuta fino in fondo.
Sembra una frase fatta, eppure vi posso garantire, per esperienza diretta, che è davvero così. Io stesso, come spiegato nella pagina “Chi sono”, ho avuto un periodo della mia vita (durato ben 5 anni) molto, molto difficile, periodo che, col senno di poi, io stesso ho benedetto in quanto mi ha fatto apprezzare quello che di più prezioso ho: tempo… tempo per vivere, tempo per amare, tempo per sognare e soprattutto tempo per agire.
Potete vivere una vita straordinaria
Lo scopo di questo articolo è quello di farvi comprendere che anche voi, come Randy Pausch, potete vivere una vita straordinaria, anche nella sua ordinarietà.
Infatti ciò che conta di più è come considerate ed usate il tempo a vostra disposizione.
Nel caso di Randy Pausch, il sapere che di lì a breve la sua vita avrebbe avuto fine, ha completamente stravolto il suo concetto di tempo e in generale di vita.
Quando sapete che il tempo che avete a vostra disposizione si sta esaurendo, diventate come una lampadina che sta per fulminarsi.
Tutto inizia ad avere un valore diverso. In primis, appunto, il tempo. Ciò che prima si identificava come un problema diventa banalità e ciò che prima si dava per scontato, diventa importante.
La buona notizia è che non bisogna per forza avere una malattia terminale per comprendere il vero significato della nostra esistenza. Possiamo sfruttare la consapevolezza altrui per imparare a vivere in maniera piena, per imparare a vivere una vita di successo. Lo diceva anche Albert Einstein in fondo:
Io oggi considero il mio tempo e la mia vita un miracolo. Considero tutto ciò che posso guardare, toccare e sentire come un miracolo e potete farlo anche voi. La vita è relatività. Potete guardare nei problemi un’opportunità o nelle opportunità dei problemi. La scelta, come sempre, ricade su di voi.
Ecco 9 consigli per vivere una vita piena… per vivere una vita di successo (e realizzare così ciò che desiderate ardentemente).
1. Realizzate i vostri sogni
Siamo fatti di sogni. Ogni cosa realizzata dall’uomo, fin dalla sua comparsa su questo pianeta, ha avuto origine da un sogno o un desiderio divenuto poi obiettivo concreto e conseguente realizzazione.
Tutto ciò che abbiamo nella nostra vita ha origine nei sogni e negli obiettivi che ci prefiggiamo (e che abbiamo realizzato), che siano sogni d’infanzia o obiettivi recenti. Non pensate neanche per un istante che un sogno, in quanto tale, non possa essere realizzato.
Le cose importanti per iniziare il processo di realizzazione dei vostri sogni sono due: 1) Concedetevi l’occasione di sognare e 2) Abbiate sogni precisi. Due step fondamentali che si traducono in due qualità imprescindibili che caratterizzano chiunque voglia realizzare i propri sogni, ossia: coraggio e chiarezza.
Senza il coraggio non avreste mai la possibilità di iniziare il processo di realizzazione.
Senza chiarezza, invece, avreste sì, la forza propulsiva motivazionale data dal coraggio per intraprendere il viaggio verso la realizzazione dei vostri sogni ma non sapreste che strada seguire non avendo le idee chiare su cosa realizzare (per avere la chiarezza necessaria su cosa volete realizzare vi rimando all’articolo sul come trovare la vostra missione di vita).
Inoltre, non lasciatevi anestetizzare dalle vostre paure autosabotanti che vi dicono che non ce la potete fare.
Paura, pigrizia e auto-sabotaggio
La mente è abitudinaria. Qualunque nuovo sforzo (come iniziare il percorso di realizzazione di un vostro sogno) è per lei fonte di stress.
Farà di tutto per farvi mollare o peggio per non farvi neanche iniziare.
Il 99% delle persone non arriva neanche a trasformare un sogno in un progetto concreto perché in loro, la paura, la pigrizia, l’auto-sabotaggio è più forte del loro desiderio di realizzazione.
Quando la vocina interiore inizia a dirvi cose come: “Lascia perdere è troppo difficile” oppure “Non ce la farai mai” oppure “Che lo fai a fare tanto non serve” non datele ascolto!
Ora sapete che è un bluff della vostra mente per evitare di lavorare.
Ogni volta che sentite la vostra vocina interiore esprimersi in maniera negativa, trasformate subito ciò che dice in una forma positiva come ad esempio: “È fattibile.” oppure “Posso farcela” oppure “Ho scelto di farlo e lo faccio!”. La lista è infinita.
Una volta abituati a lavorare per realizzare il vostro sogno, qualunque esso sia, vedrete che con il tempo non potrete farne a meno.
A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi: ”Si Max, bei discorsi, ma se (i famosi se e ma della nostra mente) nonostante il mio impegno, i miei sacrifici e la mia dedizione non riesco a realizzare il mio sogno che faccio?” Randy ha pensato anche a questo e risponderebbe alla domanda così:
Partiamo dal presupposto fondamentale che la vita essendo una sola non può essere vissuta non provando neanche a realizzare i propri sogni ma quand’anche non riuscissimo a realizzare ciò che ci siamo preposti, avremmo comunque guadagnato tantissimo nel tentare di realizzarlo.
Paradossalmente può capitare che si impari di più da un sogno/obiettivo non realizzato che da uno che siamo riusciti a realizzare e in cui tutto è andato piattamente liscio.
Quando proviamo a realizzare i nostri sogni, guadagniamo esperienza, guadagniamo conoscenza, siamo mille volte interiormente più ricchi di quando siamo partiti con solo un sogno!
È questa la meraviglia di provare a realizzare i propri sogni: “Si vince sempre!” che lo realizziate o meno.
In definitiva: realizzate i vostri sogni!
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2. Lavorate sodo
Se volete ottenere di più dalla vostra vita e realizzare i vostri sogni allora dovete anche essere disposti a dare di più.
Gran parte dei personaggi della mia ricerca sui Modelli di Successo ha fatto di questo concetto il proprio mantra.
Solo lavorando sodo si possono raggiungere risultati di rilievo e questo vale in qualsiasi campo voi operiate. Abituatevi a fare di più, abituatevi a fare quel miglio in più.
Che sia sul posto di lavoro, in un progetto a cui state lavorando, alla realizzazione di un vostro sogno, in un corso che state frequentando, date sempre il massimo.
Lavorando sodo, un domani riuscirete a fare cose che oggi non siete in grado di fare. Lavorate sodo per il vostro miglioramento personale. Lavorate sodo per esprimere tutto il vostro potenziale.
Siete molto di più di quel che pensate di essere. Se fate un lavoro 8-17 state fino alle 18 ed approfittate di quell’ora in più per portarvi avanti con il lavoro ed essere così in vantaggio sui colleghi.
Se nessuno si propone di fare una certa cosa, perché difficile, pesante, noiosa, proponetevi voi! Siate sempre un miglio avanti agli altri ed emergerete rispetto al gruppo.
Se lavorerete sodo, sempre ed in maniera costante ed in qualunque contesto e situazione, riuscirete ad ottenere sempre di più e in minor tempo. Lavorate sodo!
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3. Gli ostacoli esistono per una ragione
Una delle caratteristiche comuni delle persone di successo è la resilienza che mostrano durante il processo di realizzazione dei loro sogni/progetti/obiettivi. Non mollano mai.
Non si fermano mai fin quando non hanno raggiunto l’obiettivo. Il 99% di noi, invece, alla prima sconfitta molla l’intero piano che aveva deciso di realizzare (sempre che si arrivi a cominciarlo).
Pensate che chiunque abbia raggiunto dei risultati di eccellenza in qualunque campo si sia fermato alla prima sconfitta? Assolutamente no, anzi, non si è mai fermato.
Tra noi e il raggiungimento di qualsiasi risultato vi sono una marea di ostacoli. Alcuni da superare, altri da aggirare ma è matematicamente certo che se vogliamo raggiungere qualcosa che per noi è importante, troveremo delle resistenze, troveremo degli ostacoli, dei muri, dei problemi.
Nella realizzazione di qualsiasi cosa è necessario partire con la consapevolezza che troveremo delle difficoltà da superare e con la volontà di superarle ad ogni costo. È inutile lasciarsi scoraggiare alle prime sconfitte, alle prime porte chiuse in faccia, ai primi no!
Questo vale per qualsiasi cosa sia per voi importante. Dal corteggiare la ragazza o il ragazzo che vi piace al trovare il lavoro dei vostri sogni e al realizzare i vostri sogni. La cosa importante da tenere sempre a mente e che dobbiamo dare il massimo che possiamo.
Purtroppo non possiamo controllare la partita ma possiamo giocare per vincere e quindi giocarla al meglio. Ad esempio, Randy non ha preso la malattia come un qualcosa fine a se stessa ma è riuscito a convertirla in una grande esperienza di vita.
96% di fallimenti e per il 4% di successi
Lo stesso vale per tutte quelle persone che hanno spesso fallito tentando di raggiungere ciò che più desideravano.
Ad esempio, Sylvester Stallone, uno degli attori più famosi di sempre, in una recente intervista ha dichiarato: “La mia vita è fatta per il 96% di fallimenti e per il 4% di successi”.
Però quel 4% di successi lo ha ripagato ampiamente di quel 96% di fallimenti.
Ecco perché gli ostacoli, i fallimenti, i problemi, i muri che troviamo sul nostro cammino sono una parte essenziale del, permettetemi il gioco di parole, processo del successo.
Chi ha fallito spesso sa come evitare fallimenti futuri. Chi conosce solo il successo può cadere nella più semplice delle trappole (Randy Pausch).
Raggiungere ed esprimere tutto il vostro potenziale, significa provare a risolvere il grosso dei vostri problemi. In questo calvario che è la vita, dovete andare avanti con quello che avete nel vostro bagaglio esperienziale e di conoscenza.
Quando incontrate un ostacolo sul vostro cammino, ci sono sempre delle cose che potete fare per ottenere dei risultati positivi. L’importante è avere il coraggio di farle.
Tutti noi purtroppo abbiamo energia e tempo limitati e tutti noi abbiamo due scelte nell’affrontare i nostri ostacoli: possiamo lamentarci e piangerci addosso, e questo non vi aiuterà a raggiungere i vostri obiettivi oppure impiegare l’energia che avete nel superare l’ostacolo che si frappone tra voi e il vostro obiettivo.
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4. Siate ottimisti
Quanti di voi si alzano la mattina e pensano: “Che bello, un’altra meravigliosa giornata su questo magnifico pianeta!”. Quanti invece pensano. “Che palle è lunedì -.- Voglio dormireeee!!!” e si trascinano pesantemente in ufficio manco avessero una palla di 50 kg al piede?
Personalmente per tanti anni ero nella parte di quelli che pensavano la seconda. La questione qui è quello che si può ricavare da un modello di pensiero piuttosto che da un altro.
Cosa può darvi l’essere pessimisti? Solo noie e dolori. Ma poi bisogna chiedersi: “Con una vita così limitata, e già difficile di suo, che senso ha contribuire negativamente alla nostra stessa esistenza essendo negativi?”
Era sempre Albert Einstein che diceva:
Ed ha ragione. Non sarebbe meraviglioso svegliarsi la mattina e fare solo pensieri positivi e, poi, beneficiare anche degli effetti sulla nostra mente e sul nostro corpo, di quei pensieri positivi?
Non è difficile essere ottimisti. L’ottimismo è il profumo della vita! Chiedetelo a Gianni. Inoltre, essendo uno stato mentale, vi permette di affrontare al meglio ed energicamente, tutti i problemi che incontriamo.
Orientati positivamente verso una certa cosa
Randy Pausch affermava che grazie al suo innato ottimismo riusciva a sopportare più facilmente la chemio e la ricerca di nuove terapie.
Essere ottimisti non significa tuttavia essere bigotti e pensare che andrà tutto bene sempre, significa avere quella predisposizione mentale che fa sì che siate orientati positivamente verso una certa cosa, il che non guasta.
Ecco un piccolo trucchetto per sviluppare un po’ di sano ottimismo nei vostri progetti: ricordate sempre di avere un piano B, un paracadute di riserva per atterrare in maniera docile quando serve.
Quando dovete prendere una certa decisione pensate subito al peggio e chiedetevi: “Qual è la cosa peggiore che mi può capitare?” Ecco un altro grande fattore comune delle persone di successo: il calcolo dei rischi.
L’avere un piano di riserva se si dovesse scatenare l’inferno (specie quando lavorate per realizzare i vostri sogni) vi aiuta a restare calmi, meno preoccupati e ansiosi e quindi più positivi.
Siate ottimisti!
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5. Divertitevi
Non esiste altro modo di vivere la vita che divertendosi.
Pensiamo di essere eterni, pensiamo (spesso inconsapevolmente) che le disgrazie, i problemi, le disavventure capitino solo agli altri e non ci tocchino da vicino.
Purtroppo non è così. Passiamo il nostro tempo a pensare ai problemi, a preoccuparci, e non ci rendiamo conto invece che ogni minuto passato nella tristezza e nell’angoscia o semplicemente nell’indifferenza perdiamo 60 preziosissimi secondi di felicità, di meraviglia, di miracoli.
Come già detto in precedenza, la vita è un miracolo e dovremmo viverla così, come se tutto fosse un miracolo.
E non c’è omaggio più grande alla vita che viverla divertendosi.
Non si parla di un divertimento “alla facciamo le cose più pazze” ma di un profondo appagamento nel vivere la propria quotidianità facendo ciò che si ama e amando ciò che si fa, stando con le persone che amiamo e con quelle che ammiriamo, con quelle che ci fanno stare bene e stando lontani dalle relazioni tossiche che ci incatenano ad una vita che non vogliamo.
Vi rendete conto che ci sono persone che vivono la vita nella depressione, nell’apatia o peggio nell’ignoranza dell’esistenza di una vita bella, luminosa e felice nonostante tutto?
Quindi: divertitevi!
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Randy Pausch: “L’ultima lezione” (estratto)
6. Date il giusto valore al tempo che avete
Il tempo non è assoluto ma ha un valore a seconda di chi lo vive e del significato che gli viene attribuito da chi lo vive.
Ad esempio, per un malato terminale il tempo ha un significato completamente diverso dal significato che viene attribuito da chiunque si trovi in una condizione normale di salute.
La questione è che paradossalmente il malato terminale attribuisce il significato corretto al concetto di tempo a differenza degli altri. Infatti il malato terminale (nel nostro caso Randy) darà più vita ai giorni che gli restano ancora da vivere.
Il resto, invece, darà semplicemente più giorni alla vita e si ritroverà ad un certo punto, in età avanzata, senza sapere come ha impiegato quella fonte preziosa che aveva a disposizione.
Il tempo infatti è in assoluto la cosa più preziosa che avete. Carpe diem, sempre. Date ad ogni attimo il giusto valore che si merita.
Date importanza alle cose davvero importanti della vita: la famiglia, l’amor proprio, la gratitudine, i sorrisi, la fiducia in noi stessi, il prossimo, la nostra salute, le belle persone, i nostri successi.
In quest’epoca così “rumorosa e materiale”, con tutto il frastuono quotidiano che subiamo, con il lavoro, le scadenze, i figli, la casa e tutto il resto, capita (troppo spesso) che ci dimentichiamo della vita che stiamo vivendo. Inseriamo il pilota automatico e non siamo più consapevoli delle nostre giornate. Arriviamo al weekend senza neanche accorgercene.
E così passano i giorni, le settimane e i mesi. Il problema è che così passano anche gli anni. E quando gli anni poi iniziano a essere decenni che iniziano i problemi. E i rimorsi e i rimpianti per non aver vissuto correttamente la nostra vita sfruttando pienamente ogni attimo, penetrano prepotentemente nella nostra mente.
Il “mitico” diario personale
Personalmente faccio un esercizio quotidiano che mi consente di ristabilire il giusto valore del tempo e l’ho ideato proprio per mettere un freno alla frenesia di quest’epoca. Ogni sera, prima di mettermi a letto, nel mio diario personale scrivo una domanda a cui devo dare necessariamente una risposta:
“Cosa rimpiangerei e di cosa avrei rimorso se la mia vita finisse domani?”
È incredibile come una semplice domanda ti possa aprire la mente, infatti le domande sono più importanti delle risposte.
Ebbene facendo ogni giorno questo esercizio riesco a rendermi conto se la direzione che la mia vita sta prendendo in quel momento è corretta o meno.
Se scrivendo mi rendo conto che i rimorsi e i rimpianti sarebbero tanti o peggio troppi vuol dire che non sto vivendo la vita che dovrei quindi rileggendomi, grazie a questa “sberla motivazionale” riesco a rimettermi in carreggiata (ri)concentrandomi sui miei progetti, obiettivi (settimanali, mensili, annuali, decennali) e sulla realizzazione dei mie sogni.
Provate a farlo anche voi! Vi si aprirà un mondo di consapevolezza che non credevate potesse esistere.
Date il giusto valore al tempo che avete!
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7. Mai arrendersi
Possiamo dire che i sei punti precedenti sono di preparazione a questo. Una volta compreso che abbiamo il dovere di realizzare i nostri sogni, di lavorare sodo, di superare gli ostacoli, di essere ottimisti, di vivere la nostra vita divertendoci e di dare il giusto valore al nostro tempo, il mai arrendersi arriva quasi in automatico.
D’altronde mi sembra una naturale conseguenza dei punti precedenti.
Se desiderate davvero qualcosa che senso ha arrendersi? Non vale la pena invece lottare fino allo sfinimento per ottenere quella cosa che desideriamo?
Quand’anche non riuscissimo a raggiungerla quella cosa, non avremmo la soddisfazione di aver lottato fino alla fine per ottenerla invece di chiederci come sarebbe potuta andare se ci avessimo provato?
Quindi l’assunto “Se desideri qualcosa davvero, non mollare mai” non vale la pena di essere osservato quotidianamente nelle nostre vite? Non vale la pena farne un nostro mantra personale?
Secondo me sì. La vita, per taluni, può essere davvero dura. Tutti noi hanno incontrato (e incontreranno) dei problemi più o meni gravi da risolvere, degli ostacoli da superare, dei muri che vi butteranno giù quando provate a scavalcarli.
La forza deriva dagli ostacoli che incontriamo
Ciò che ci fa crescere e rendere forti sono proprio i muri che abbiamo scavalcato, gli ostacoli che abbiamo superato e i problemi che abbiamo risolto. Non si cresce, non si diventa forti se va sempre tutto piattamente bene.
Si cresce e si diventa forti quando la vita vi picchia duro e voi nonostante tutto trovate la forza di alzarvi e andare avanti.
Spesso non è che “un sottile diaframma” quello che ci separa dal raggiungimento dei nostri sogni quindi se non riuscite subito, provate e riprovate ancora.
Uno dei segreti del successo è proprio il non mollare e il continuare a provare nonostante i fallimenti.
Il 99% delle persone, come già detto, non continua ciò che inizia semplicemente perché alle prime sconfitte molla subito. Cosa pretendete di raggiungere se al primo ostacolo mollate tutto il progetto?
E allora: mai arrendersi!
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8. Per favore, scusa e grazie!
L’essere umano è considerato un animale sociale. Vive in comunità, ama confrontarsi, scambiare informazioni e stare in compagnia per divertirsi.
Gesù insegnava ad amare il prossimo come noi stessi ed invece si sta verificando l’esatto contrario. Ci si calpesta a vicenda, non ci si guarda in faccia, non si ha compassione per gli altri e spesso ci dimentichiamo che siamo figli della stessa Terra, quindi tutti fratelli.
Non dobbiamo certo essere dei santi per avere un gesto gentile nei confronti di qualcuno quindi perché non farlo?
Non potete immaginare quale magia un gesto gentile possa produrre nel cuore delle persone. Tra l’altro, volendo parlare al livello opportunistico, l’essere gentili può aprirvi porte che altrimenti rimarrebbero chiuse.
A volte basta semplicemente chiedere qualcosa a qualcuno per esaudire i vostri sogni e se trattate il prossimo con rispetto e perché no amore, potreste ricevere cose che mai potevate immaginare. Stessa cosa vale per la gratitudine.
Il dimostrare la propria gratitudine a qualcuno è la cosa migliore che possiamo fare per noi stessi e per gli altri.
Dimostrate gratitudine ai vostri genitori, a vostro fratello o a vostra sorella, ai vostri amici, a chi vi fa un gesto gentile, a chi vi dona un sorriso, insomma a chiunque vi dia consapevolmente o inconsapevolmente qualcosa.
La gratitudine come antidoto allo stress e alle depressione
La gratitudine è una terapia eccezionale per il nostro benessere interiore. Oggi sembra tutto scontato, tutto dovuto, tutto senza significato ed invece anche il più piccolo gesto può avere un significato enorme per qualcuno. Potete (e dovete) dimostrare gratitudine anche per ciò che avete.
Io ogni mattina mi alzo e compilo il mio diario della gratitudine. Devo trovare ogni giorno tre cose per cui essere grato. Non devono essere necessariamente cose grandi.
Io ad esempio sono grato per il fatto di essere vivo, di vedere, di respirare con i miei polmoni, di avere delle persone che mi vogliono bene e a cui voglio bene, ma anche di avere un computer per studiare, dei libri da leggere, la penna con cui scrivere, insomma si può essere grati per qualunque cosa.
All’inizio essere grati anche per le banalità più improbabili può sembrare strano, tuttavia dopo mesi di questo esercizio inizia il cambiamento: sentite di essere veramente grati per tutto ciò che avete e iniziate a fare dei confronti con chi quelle cose (anche piccole) non ce l’ha.
Ti senti davvero fortunato per tutto quello che hai e ti sembrerà di essere davvero ricco perché in fondo tutti noi lo siamo. Forse non saremo ricchi finanziariamente (magari non ancora) ma potremo beneficiare di una ricchezza intangibile ma altrettanto importante anzi infinitamente più importante. Infine ci sono le scuse.
Randy Pausch affermava che “Le scuse appropriate si compongono di tre elementi:
1) Ciò che ho fatto è sbagliato;
2) Mi sento male per averti ferito;
3) Come posso rimediare?”
Semplicemente geniale nella sua semplicità. Nell’epoca moderna arrivare al punto numero 1 è già di per sé un evento eccezionale.
Siamo come bambini che quando sbagliano danno la colpa al genitore ma dovremmo ricordarci che non siamo bambini. Scusarsi può essere assolutamente liberatorio e secondo me reimposta in qualche modo il nostro karma riportandoci ad un livello quantomeno neutrale.
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9. Per i genitori: spronate i vostri figli
Siamo tutti figli e siamo tutti genitori. Si sa, il mestiere del genitore è quello più difficile del mondo perché in un modo o nell’altro si sbaglierà sempre qualcosa.
I genitori (e i figli) di oggi sono diversi da quelli di ieri. Oggi, come genitori, si ha meno pazienza, si tende a seguire meno i figli, si soffre di una stanchezza cronica che ci spinge a parcheggiare nostro figlio difronte la TV, il PC, la console e, come figli, si ha meno rispetto, tutto deve essere veloce, dovuto, scontato, immediato, ecc.
Non è colpa dei genitori e non è colpa dei figli oppure è colpa di entrambi in quanto il rapporto genitore-figlio è collegato quasi come il principio della dinamica che dice che ad ogni azione corrisponde una reazione pari e contraria. Non ci possiamo fare nulla.
Ciò che possiamo fare, tuttavia, è spronare i nostri figli al meglio.
I nostri figli sono il futuro dell’umanità ed è il dovere di tutti i genitori spronare i propri figli a trovare la giusta via. Siamo esseri creativi, siamo esseri spirituali che devono trovare la propria dimensione nel mondo.
Aiutate i vostri figli a realizzare i loro sogni
Il primo dovere dei genitori è alimentare nei figli la gioia di vivere e stimolarli a inseguire e realizzare i loro sogni e a raggiungere i loro obiettivi.
Troppo speso vedo i genitori di oggi che ammoniscono continuamente i loro figli alimentando così uno stato mentale totalmente improduttivo che si ripercuoterà nella vita adulta di quel bambino facendolo fallire nel lavoro, nelle relazioni, nella vita.
Anche un commento di mamma o papà detto così per gioco (tipo sei stupido, ti lascio e me ne vado, non ci riesci, non ce la puoi fare), può produrre nel bambino un effetto negativo enorme.
I genitori hanno una grande responsabilità nei confronti dei loro figli: devono alimentare i sogni di quei bambini anche se questo può voler dire fargli dipingere i muri di casa o farli stare svegli più del dovuto.
Abbiate sempre cura dei vostri figli e soprattutto spronateli ad esprimere le loro potenzialità. Se vi comporterete così non gli farete altro che del bene e soprattutto insegnerete loro a vivere quella vita straordinaria che anche loro si meritano di vivere.
La soluzione? Spronate i vostri figli
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Conclusioni
Questi sono i consigli che ho appreso studiando la vita di Randy Pausch, una persona che ha voluto donare al mondo e ai suoi figli ciò che la malattia gli ha insegnato.
Anche se la sua vita è stata breve, ha voluto offrirci la sua visione affinché capissimo che esiste un solo modo di viverla ed è quello di alimentarla ogni giorno con i nostri sogni, con ottimismo, con divertimento, e soprattutto con amore.
La vita è breve sempre e per tutti! È una frase fatta ma come tutte le frasi fatte è una delle tante verità di questo mondo.
Abbiamo poco tempo per realizzare i nostri sogni quindi dobbiamo trovare il modo di cambiare le nostre priorità al fine di realizzare proprio quei sogni che ci contraddistinguono.
È l’impatto che questi sogni hanno su di noi e sugli altri che ci rende felici.
Se troviamo il modo di avere ben chiaro cosa desideriamo realizzare nel nostro cuore, lavoriamo sodo, non ci abbattiamo quando un ostacolo si presenta sul nostro cammino, abbiamo una visione positiva della vita, ci divertiamo, diamo il giusto valore al tempo che abbiamo, non ci arrendiamo e trattiamo il prossimo come noi stessi allora ecco che anche il breve tempo di una vita può essere più che sufficiente per viverla al meglio e pienamente.
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Spesso pensiamo che la nostra vita sia confinata a quello che ci capita e che dobbiamo accontentarci. Ma la vita è fatta di sogni e il nostro unico scopo è realizzare quei sogni. (Max)
Ora tocca a voi: diventate le persone di successo che meritate di essere (parte pratica)
Gli esercizi pratici sono parte integrante dell’articolo e dell’Unified Model of Success. Facendo gli esercizi entrerete nella mentalità giusta per assimilare le giuste abitudini dei modelli di riferimento della mia ricerca. Li ho ideati e utilizzati in prima persona e mi hanno aiutato a cambiare le mie improduttive abitudini. Sono una parte essenziale del programma. Se volete cambiare iniziate ora!
Le domande sono più potenti delle risposte
Uno dei modi migliori per innescare un cambiamento è produrre delle domande di qualità che ci consentano di scavare in profondità nella nostra mente e trovare delle risposte di qualità. Le domande infatti sono più importanti delle risposte e domande profonde produrranno cambiamenti profondi.
Gli esercizi di quest’articolo verteranno tutti sul porsi delle domande al fine di trovare delle risposte.
Una volta trovate quelle risposte, avrete la chiarezza necessaria per intraprendere il vostro percorso di miglioramento. Questi esercizi vi serviranno per iniziare quel percorso.
Vale la pena investire una parte del vostro tempo per iniziare quel primo passo verso la realizzazione di ciò che avete nel profondo.
1) Prendete il vostro quaderno degli esercizi e una penna. Se non avete un quaderno compratelo. Su questo quaderno farete tutti gli esercizi.
2) Scrivete le seguenti domande sul quaderno:
- Quali sono i mie sogni? Cosa vorrei realizzare in questa vita? Quali sono le cose che mi piacerebbe fare e mi renderebbero fiero/a di me stesso/a? Qual è quel lavoro, quel corso, quella passione (e in generale qualunque altra cosa) che vorrei facesse parte della mia vita? Come posso realizzare ciò che intendo realizzare?
- Sto lavorando (oppure “Oggi ho lavorato”) sodo per la realizzazione dei miei sogni? Come posso organizzare le mie giornate per dedicare più tempo ed energie alla realizzazione dei miei sogni/desideri/progetti/obiettivi?
- Quando sopraggiunge un ostacolo tra me e ciò che voglio realizzare come mi comporto? Lo prendo di petto e faccio di tutto per realizzarlo oppure mi lascio buttare giù? Continuo e vado avanti o mi deprimo e lascio perdere? Come posso superare o aggirare gli ostacoli che incontro quando lavoro per realizzare [questa o quella] determinata cosa?
- Normalmente tendo a essere ottimista o pessimista? Quando mi capita qualcosa, tendo a vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? Sapendo che esiste, riesco a trovare il positivo in ogni avversità o vedo sempre tutto nero?
- Mi diverte quello che faccio? Provo passione per il mio lavoro? Mi piace quello che faccio? La mattina mi alzo con energia e voglia di fare o mi trascino pesantemente giù dal letto per andare a fare quello che devo fare?
- Come passo le mie giornate? Sto facendo quotidianamente qualcosa per realizzare i miei desideri o lascio che le mie giornate volino senza aver fatto passi avanti nella realizzazione dei miei sogni? Riesco a trovare il tempo per lavorare alla realizzazione dei mie sogni oppure mi lascio assorbire da altre mille cose senza mai riuscire a fare qualcosa per me stesso/a? Cosa rimpiangerei di non aver fatto e di cosa avrei rimorso se la mia vita finisse domani? Come posso rendere le mie giornate più produttive al fine di realizzare ciò che desidero?
- Sapendo che ogni impresa, ogni cosa che per me importante ha un prezzo da pagare (in termini di determinazione, sforzo, lavoro, etc) sono un tipo che si arrende alla prima sconfitta o trova la motivazione necessaria per andare avanti sempre e comunque? Sono un tipo che molla alla prima occasione o non si arrende fino a quando non ha raggiunto l’obiettivo? Come posso diventare una persona che raggiunge ciò che si è prefissata senza arrendersi mai?
- Riesco a capire quando sbaglio con qualcuno? Quando sbaglio sono un tipo che chiede scusa oppure anche se so di aver sbagliato difendo le mie ragioni? Riesco a chiedere scusa a chi ho ferito? Rimedio ai miei errori quando sbaglio o lascio perdere e non ci penso più? Sono grato/a per quello che possiedo? Riesco a trovare quotidianamente delle cose per cui essere grato/a? Per cosa sono grato/a oggi? Come posso essere più aperto nel chiedere scusa quando sbaglio e nell’essere grato di quello che ho quand’anche fossero solo i vestiti che indosso?
- Sono un genitore che sprona i figli ad esprimere il loro potenziale o sono il tipo di genitore che li rimprovera continuamente per qualunque cosa fanno? Se mio figlio dipingesse il muro di casa lo ammonirei per aver sporcato il muro o lo spronerei ad esprimere il suo estro artistico? Come posso alimentare i sogni dei miei figli?
Come avrete inteso, ogni set di domande non fa altro che riferirsi ad ognuno dei consigli esaminati in precedenza.
Potete dividere i fogli in sezioni e titolare ogni sezione con i nomi dei 9 consigli.
Queste domande non sono che il principio di un processo introspettivo molto più grande che sta a voi trovare. Tuttavia già il provare a rispondere a questi quesiti vi porta a scavare in profondità verso voi stessi.
Ricordate: più domande profonde vi fate, più profondi voi stessi diventate. Iniziate quindi a rispondere a queste domande e vedrete che ne seguiranno altre sempre più peculiari.
Modelli di Successo
I Modelli di Successo sono set di regole (cose da fare, cose da ricordare, azioni, comportamenti, modi di pensare) estrapolate dalle personalità analizzate e che hanno prodotto sulle stesse dei risultati vincenti. Queste regole quindi, se assimiliate, seguite e fatte proprie, consentono di replicare i medesimi risultati.
COMPORTAMENTI VINCENTI
- Realizzazione dei propri sogni e delle proprie aspirazioni
- Lavorare sodo per ciò che si intende realizzare, per ciò che è importante
- Ci sono sempre ostacoli da superare specie per qualcosa che si vuole realizzare. Il segreto è superarli (o aggirarli)
- La vita è corta. “È meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che pessimisti ed avere ragione”
- L’unico modo di vivere la propria vita è fare quello che si ama e amare quello che si fa divertendosi
- Il tempo è la risorsa più preziosa del mondo, più del denaro. Il denaro puoi anche guadagnarlo ma il tempo puoi solo spenderlo. E un giorno potremmo averne meno di quel che pensavamo
- È inutile arrendersi. Chi si è arreso non ha mai raggiunto niente
- L’essere gentili, il chiedere scusa e l’essere grati sono i tre ingredienti principali di una vita piena e perché no, una vita di successo
- Se pensate che essere dei buoni genitori sia costoso (in termini di pazienza, tempo, fatica, denaro, etc), provate con l’essere dei cattivi genitori
I Modelli di Successo sono piccole e semplici informazioni che possono cambiare drasticamente la vostra vita se assimilate e fatte proprie. Il segreto del successo? È che non vi sono segreti ma solo modi di essere, di fare e di pensare.
Sfida articolo
Ed eccoci arrivati alla sfida dell’articolo. La sfida vi da l’opportunità di mettervi in gioco e di usare le cose che avete imparato nelle righe precedenti così da consolidare le tecniche e le strategie qui presenti. Chi dovete sfidare? Voi stessi! E dovete farlo con la consapevolezza che ogni sfida che intraprendete è un atto migliorativo della vostra persona e vi permette di ampliare la vostra zona di comfort, quella zona in cui siete rinchiusi e che non vi permette di vivere la vita che desiderate.
Se accettate la sfida, ecco cosa farete:
Scegliete uno dei vostri sogni scritti nel primo set di domande dell’esercizio precedente e iniziate a realizzarlo. Non importa se non sapete ancora come fare o da dove iniziare.
Ciò che dovete fare è:
1) Trovare il modo di iniziare il processo di realizzazione del vostro sogno
2) Lavorarci ogni giorno
3) Portare a termine “ad ogni costo” quello che avete iniziato. In buona sostanza dovete realizzare il vostro sogno
In dettaglio
Personalmente quando ho un qualcosa da realizzare (sogno, progetto, obiettivo, etc) mi prendo qualche giorno per buttare giù le basi di quello che andrò a creare.
In poche parole, pianifico! Mi piace essere superorganizzato e non avere sorprese durante il processo di sviluppo dei miei progetti.
In primis, voglio che tutto sia molto chiaro, quindi scrivo una vera e propria relazione su quello che voglio realizzare. Mi prendo tutto il tempo che mi serve per terminarla ma ci lavoro ogni santo giorno in maniera disciplinata.
Scrivo/Visualizzo nel dettaglio cosa voglio realizzare con tutti i particolari che più mi aggradano. Successivamente estrapolo dalla relazione appena creata, dei punti, degli step da seguire in forma di check-list e sub check-list.
Parto da una visione di massima per andare sempre più in dettaglio. Una volta terminato anche questo passaggio inizio a lavorare sul primo punto della prima check-list e così via, fino a quando non ho lavorato su tutti i punti delle mie check-list e quindi, in teoria, non ho raggiunto l’obiettivo finale.
Scrivi molte verità ma anche qualche discutibile asserzione:
“Se fate un lavoro 8-17 state fino alle 18 ed approfittate di quell’ora in più per portarvi avanti con il lavoro ed essere così in vantaggio sui colleghi.”
questa cosa devi specificare che funziona FUORI dall’Italia,…stai consigliando alla gente di farsi sfruttare e di gioire di esserlo; per forma mentis, l’imprenditore italiano -al di là di quello che asserisce- è attento a che i propri dipendenti svolgano il lavoro senza badare A CHI REALMENTE lo ha svolto; l’ho visto succedere molte volte a molti colleghi e a me stesso sino a quando non ho capito come “giravano le cose” qui da noi, perciò lavorate sodo PER VOI STESSI: “Se fate un lavoro 8-17 state fino alle 17ed approfittate di quell’ora in più per” FORMARVI/STUDIARE E PERSEGUIRE la realizzazione dei VOSTRI sogni! Perchè ricordate che quando lavorate per qualcun altro, lo state aiutando a realizzare i SUOI sogni… a discapito dei vostri! Se restate a lavorare sino a mezzanotte, sabato e la domenica, abituate il vostro capo a spremervi come limoni e il primo weekend che non sarete al lavoro si guarderà truce per il vostro tradimento. Ho visto gente spezzarsi la schiena e poi essere sopravvanzata dal rampante di turno in quanto…beh in quanto figlio del capoarea dell’azienda dove lavorava l’amico del vostro capo (che gli ha chiesto un favore: “sai? il figlio del capoarea dell’azienda dove lavoro io , lavora sotto di te, beh promuovi il ragazzo: una mano lava l’altra e io ho la strada spianata col capoarea nell’azienda dove lavoro io”)…queste sono le dinamiche da noi, perciò inutile fare gli stakanovisti! Il vostro TEMPO è PREZIOSO usatelo per perseguir ei VOSTRI sogni, non quelli degli altri… o vi ritroverete con la polvere tra le dita.
Caro Paolo,
ti ringrazio per il tuo commento e sono contento di vedere la tua spinta motivazionale sul fatto che il tempo è prezioso e sul perseguire i propri sogni. Non posso che essere d’accordo ed anzi, proprio qui su Modelli di Successo ho ripetuto questi concetti più e più volte.
Mi dispiace che su 10.000 parole di cui l’articolo è composto tu ti sia focalizzato su un’unica frase che hai, per mea culpa, decontestualizzato.
Mi auguro che prima di commentare tu abbia letto tutto l’articolo con attenzione. Se così non fosse ti prego di leggerlo tutto prima di dare un feedback.
Da come scrivi ciò che traspare ad un primo sguardo è che tu abbia avuto delle esperienze negative sul lavoro quindi penso sia normale questa “rabbia”.
Ciò che intendevo io con quella specifica frase è che acquisire *il giusto mindset del lavorare sodo* è una cosa che può tornarci utile sul lavoro come nella vita e l’avere la mentalità giusta funziona in tutte le parti del mondo, come dimostrano proprio le storie di questo progetto.
NON HO MAI consigliato né consiglierò mai alle persone di farsi sfruttare… Figuriamoci… Detto da me sarebbe un controsenso immane… E sei hai mai seguito me e Modelli di Successo seriamente dovresti sapere che è così visto che la mia missione e quella del progetto (che ti invito a leggere qui →https://www.modellidisuccesso.com/percorsi-successo-personale/) è proprio aiutare le persone.
Quando dici che l’imprenditore italiano non bada a chi ha realmente svolto il lavoro, questo vale praticamente per tutti gli imprenditori del mondo.
Pensi che Bill Gates sappia chi sia lo sviluppatore di turno che è rimasto oltre l’orario perché voleva essere sicuro che il suo codice di programmazione fosse perfetto?
Ho visto tante persone e tanti colleghi lavorare sodo NON per fare la bella figura con l’imprenditore (che spesso e volentieri neanche è presente in azienda) ma semplicemente per emergere, per portarsi avanti col lavoro in maniera più produttiva e creare un vantaggio competitivo, e questo al di là della bella figura; ergo, costoro lavoravano in primis per se stessi e avanzavano di carriera proprio per questo approccio (mindset).
Poi è chiaro, al mondo c’è di tutto, molto dipende anche dal settore in cui si lavora e dalla tipologia di azienda. Magari non sempre il lavorare sodo viene ricompensato ma è come si prende il concetto del lavorare sodo la questione.
Non bisogna lavorare sodo per gli altri ma sempre per se stessi. Che sia per avere uno stipendio più alto, per emergere o per avere altre opportunità, quello del lavorare sodo è un principio universalmente accettato da tutte le persone che hanno avuto successo nella vita, di qualunque nazionalità esse siano.
Ed è proprio questo concetto che l’articolo evidenzia. L’articolo parla di realizzare i propri sogni e non quelli degli altri (appunto).
Solo che tutti abbiamo sogni diversi.
Pensi che chi lavori sodo lo faccia per la gloria o gratis et amore Dei? Assolutamente no.
Chi lavora sodo lo fa per un “suo” obiettivo specifico e per un “suo” tornaconto personale.
Il discorso della frase (decontestualizzata) è sempre quello di *lavorare per se stessi e per migliorare se stessi*.
Sono d’accordo con te quando parli dei raccomandati e dei “figli di…”, non sono d’accordo quando asserisci che in tutte-tutte le imprese italiane è così.
Se qualcuno resta oltre l’orario perché vuole fare un lavoro eccellente è in errore? Forse nell’azienda per cui hai lavorato tu sì, ma in altre realtà questo concetto, che ripeto, non voleva essere l’oggetto di questo articolo, è reale.
Ci sono persone che sognano di lavorare per qualcun altro, altre che sognano di poter avere la possibilità di lavorare sodo per farsi notare e per emergere, altre che non vorrebbero lavorare proprio e stare su una spiaggia a godersi la vita.
Quindi sì, il tempo è prezioso, per tutti lo è, e va usato per ciò che NOI riteniamo importante, che sia diventare un manager aziendale, aprire una propria impresa, diventare un pittore o un musicista o non fare nulla.