Il culto dell'errore e l'ipergeneralizzazione

di Max De Vergori - Newsletter "Discorsi Settimanali" del 28 giugno 2021

Immagine in Evidenza Articolo base Errore-Ipergeneralizzazione

Cos'hanno in comune Carolina Kostner, Roberto Baggio, Michael Jordan, Elon Musk e altri come loro?


Hanno sbagliato, tanto, e spesso anche gravemente.

Il culto dell'errore e l'ipergeneralizzazione

Clicca per twittare

Vorrei che ti soffermassi un momento sulle seguenti parole dei personaggi citati in precedenza:


Michael Jordan, uno dei più grandi giocatori di basket di tutti i tempi: «Ho sbagliato più di 9000 tiri nella mia carriera. Ho perso quasi 300 partite. E 26 volte mi hanno dato la fiducia per fare il tiro vincente dell’ultimo secondo e ho sbagliato. Ho fallito più e più e più volte nella mia vita. È per questo che ho avuto successo».


Roberto Baggio (in occasione dei mondiali del 1994 dove l'Italia perde contro il Brasile): «I rigori li sbagliano quelli che hanno il coraggio di tirarli».


Elon Musk (parlando della sua vita): «So essere uno stronzo e faccio sbagli come chiunque altro, ma ho la scorza dura perché ho accumulato molte cicatrici.»

Michael Jordan: «Ho sbagliato più di 9000 tiri nella mia carriera. Ho perso quasi 300 partite. Ho fallito più e più e più volte nella mia vita. È per questo che ho avuto successo».

Clicca per twittare

LE PERSONE HANNO SUCCESSO PERCHÈ SBAGLIANO


In questa nuova puntata della serie "Discorsi Settimanali", ritorniamo a parlare di errori e lo facciamo da un punto di vista più dettagliato.


Le persone che hanno successo generalmente differiscono dal resto del mondo per un solo motivo: non si arrendono.


Infatti, queste persone, nonostante i momenti difficili, gli errori, le delusioni, i fallimenti e gli insuccessi, hanno avuto la capacità di riuscire a convertire questi eventi in un trampolino di lancio per nuove avventure.


Non è un segreto che spesso il fallimento nasconda il segreto del successo. Chi ha fallito più volte, e si è impegnato nel non fallire più, è riuscito a migliorare fino ad arrivare al successo.


Quindi, qual è il loro segreto? Quali sono i modelli comportamentali messi in atto da costoro per non lasciarsi abbattere da tutti gli eventi negativi e andare avanti comunque?


La risposta a questa domanda è solo una: hanno cambiato prospettiva relativamente agli errori.


Per fare come loro, bisogna partire dal seguente presupposto: i nostri errori influenzano le nostre scelte e le nostre scelte influenzano inevitabilmente il nostro futuro.


Pertanto, è di fondamentale importanza reagire correttamente agli errori e avere l'atteggiamento giusto, altrimenti si corre il rischio di lasciarsi influenzare prendendo delle decisioni sbagliate, in primis quella di mollare.

Le persone che hanno successo generalmente differiscono dal resto del mondo per un solo motivo: non si arrendono.

Click to Tweet

SBAGLIARE VUOL DIRE EVOLVERSI


Il nostro cervello si è evoluto grazie alla nostra capacità di sbagliare. Gli errori, per così dire, sono necessari alla nostra evoluzione.


Secondo una teoria pubblicata su «Trends in Cognitive Sciences». l'intelligenza umana si divide in "«intelligenza cristallizzata», basata su reti neurali consolidate che codificano la conoscenza e l’esperienza precedenti, e «intelligenza fluida», fatta di connessioni più deboli e transitorie che si formano quando affrontiamo problemi unici o insoliti."


In definitiva, la nostra intelligenza si evolve a seconda dei problemi che risolviamo.


Quindi, fare errori e risolvere le relative problematiche, vuol dire evolversi, ed è l'evoluzione che porta alla realizzazione di se stessi.


Chi sbaglia dimostra di agire, di muoversi verso la realizzazione dei propri sogni, desideri e obiettivi.


Chi non sbaglia mai, invece, non potrà mai realizzare alcunché, poiché non sbagliare significa implicitamente non agire, non muoversi verso nessun obiettivo specifico.


Sbagliare quindi, non solo è umano, ma necessario, e lo è tanto di più quando comprendiamo che l'errore non è mai definitivo ma ci offre preziosi feedback sui nostri limiti e le nostre conoscenze.

Chi sbaglia dimostra di agire, di muoversi verso la realizzazione dei propri sogni, desideri e obiettivi.

Click to Tweet

IL MECCANISMO DI IPERGENERALIZZAZIONE


Una delle trappole in cui spesso cade chi commette errori è il meccanismo di ipergeneralizzazione.


Il meccanismo di ipergeneralizzazione è la modalità con cui traiamo delle conclusioni universali da un singolo evento. È una tendenza che colpisce chi soffre di scarsa autostima (per vari motivi come educazione, insuccessi e fallimenti passati, ecc.) o coloro che sono orientati al pessimismo e al focalizzarsi sugli aspetti negativi invece che su quelli positivi.


Il meccanismo di ipergeneralizzazione associa l'errore all'intero individuo.

Per poter uscire da questa trappola bisogna cambiare modo di considerare un errore, passando dal paradigma "Ho sbagliato tutto" a quello del "Ho commesso uno sbaglio".


Nel primo caso l'oggetto della critica è l'intero individuo e tutto il suo vissuto, mentre nel secondo caso giudichiamo l'azione singola.

Ipergeneralizzando, entriamo in un circolo vizioso che ci immobilizza impedendoci di agire.


Infatti, la paura di sbagliare porta all'indecisione e l'indecisione porta all'inazione.


Il dover prendere una decisione implica sempre la possibilità di sbagliare. L'errore sta nella convinzione che sbagliare sia più grave di decidere.


Se è vero che lo sbaglio potrebbe essere una diretta conseguenza della nostra decisione, è anche vero che decidere è l'unico modo per andare avanti. Pertanto, sbagliare è sempre sinonimo di agire e, avere la possibilità di imparare dai propri errori, è la dimostrazione di aver agito.


Per poter prendere l'errore per il verso giusto dobbiamo smantellare la nostra tendenza a ipergeneralizzare. Dobbiamo ricordarci che negli errori vi è sempre qualcosa di positivo e che il fatto stesso di agire porterà anche successi.


Quando ci ritroviamo a ipergeneralizzare amplifichiamo la portata dell'errore a tutto il nostro essere oscurando tutte le cose positive che nella vita abbiamo fatto. Piccoli-grandi successi, traguardi raggiunti, vittorie più o meno grandi, tutte cose che vengono oscurate dal meccanismo della ipergeneralizzazione.

Una delle trappole in cui spesso cade chi commette errori è il meccanismo di ipergeneralizzazione.

Click to Tweet

FARE ERRORI: UN FEEDBACK PREZIOSO


Fare errori è un bene assoluto, una modalità di agire preziosa che ci consente di far sempre meglio.


Infatti, solo chi sbaglia può imparare e far meglio, chi non sbaglia ha già sbagliato in partenza.


Per poter avere un cambio di paradigma reale, dobbiamo iniziare a pensare all'errore come a un qualcosa di assolutamente necessario, un bene, un prezioso feedback che ci porta un passo avanti verso i nostri traguardi.


Se ad ogni errore apportiamo le giuste correzioni, il successo verso i nostri traguardi sarà prevedibile.


Chi sbaglia tanto, e rimedia ai suoi errori imparandone la lezione, ha già vinto, poiché, come dice l’antico detto, sbagliando s'impara.


Max De Vergori

Founder, Modelli di Successo

Il mio motto: Credo che il primo compito di ognuno di noi sia aiutare il prossimo. In questo consiste il successo etico.

>