Bronnie Ware: i 5 rimpianti più grandi di chi sta per morire (e come evitarli)

Come una badante è diventata una scrittrice di successo testimoniando le esperienze di chi soffre alla fine della vita

Uno dei primi articoli che Bronnie Ware ha scritto nel suo blog era intitolato “I cinque rimpianti più grandi di chi sta per morire” e parlava dei rimpianti che spesso le persone provano in punto di morte. In questo articolo analizziamo questi 5 grandi rimpianti secondo Bronnie Ware (assistente ai malati terminali e autrice best seller) e sviluppiamo una soluzione per evitarli.

I rimpianti che avevano condiviso con me mi lasciarono con la determinazione di non arrivare ad averli io stessa alla fine dei miei giorni.Bronnie Ware

La cosa più preziosa che abbiamo: il tempo

Modelli di Successo racconta storie di persone che hanno raggiunto risultati di eccellenza, storie di persone di successo.

Tutti hanno il potenziale per essere persone di successo e la storia che andremo a raccontare oggi esprime in maniera chiara questo concetto.

In quest’articolo parleremo di Bronnie Ware. Forse questo nome potrebbe non dire nulla eppure il lavoro che ha svolto questa persona, e che poi l’ha portata al successo, ha davvero cambiato la vita di migliaia di persone e continua a farlo ancora oggi.

Bronnie Ware fu per un certo periodo assistente ai malati terminali, ed è stata proprio questa esperienza che l’ha portata dapprima a scrivere l’articolo e successivamente a sfornare un libro best seller mondiale tradotto in oltre 24 lingue. L’argomento è sicuramente molto forte ma è anche una spinta a migliorare le nostre vite e quelle dei nostri cari.

Tutto parte da un blog, aperto quasi per gioco, e che si è trasformato, in un arco di tempo relativamente breve, in un sito da milioni di visite e proprio grazie all’articoli sui 5 grandi rimpianti che le persone provano in punto di morte.

La questione è la seguente: con il tran tran quotidiano, i 1000 impegni giornalieri, il lavoro e tutto il resto non ci si rende conto del tempo che passa e lo si lascia passare senza neanche chiedersi come lo si trascorre.

È proprio questo il punto: la cosa più preziosa che abbiamo, il tempo, lo perdiamo in quelle che possono essere considerate frivolezze se paragonate alle cose davvero importanti della vita (3-4 al massimo) e invece dovremmo investirlo proprio in quelle cose che ci fanno stare bene.

Nel corso di quest’articolo comprenderete, grazie all’opera di Bronnie Ware, che non solo giungere alla fine del nostro percorso senza rimpianti è possibile, ma che è anche necessario adoperarsi in maniera inflessibile e con grande disciplina per arrivare al termine del nostro viaggio il più felici possibile.

La vita da nomade di Bronnie Ware

Vita da nomade

[…] mi inerpicai su per una montagna. Una volta raggiunta la cima, mi sedetti su un enorme masso e sorridendo ebbi una rivelazione. Volevo vivere su un’isola.Bronnie Ware

La vita di Bronnie è costellata da spostamenti, viaggi e dormite in macchina e questo fa di lei una nomade, specie nella prima parte della sua vita da adulta.

Prima di rendersi conto di questo suo spirito inquieto, inizia la sua carriera lavorativa nel settore bancario dove vi rimane per più di dieci anni. Ben presto però, si rende conto che la vita monotona del classico lavoro 9-17 non fa per lei.

In un viaggio con la sorella su un’isola del Queensland del Nord, in Australia (Bronnie è australiana) ha una rivelazione: decide di voler fare la vita da isolana.

Molla il lavoro in banca, che l’ha accompagnata per anni, ed inizia ad inviare curriculum e lettere di presentazione in due isole, scelte da lei solo ed esclusivamente per la loro comodità geografica. Nel frattempo si mette in viaggio nella direzione da lei scelta usando prima l’autostop e poi, dopo una brutta esperienza, bus e treni.

Dopo alcune settimane di viaggio, inizia a ricevere le prime risposte alle richieste di impiego inviate ed inizia come lavapiatti su una delle isole scelte. La vita da isolana le piace e pian piano si fa strada come barista.

Ed è proprio qui che inizia ad attrarre persone e situazioni che confermano questo suo spirito nomade: conosce un europeo che le offre un impiego in una stamperia per cui, dopo oltre un anno da isolana, si trasferisce in Europa.

Fatta anche l’esperienza nella stamperia, il suo bisogno di viaggiare prende di nuovo il sopravvento, così decide di andare in Inghilterra a trovare un amico e stabilirsi lì per un po’.

Qui, tramite una rivista di lavoro, trova un impiego in un pub che offre anche alloggio e vi rimane per qualche anno ma già pronta a ripartire per nuove ed emozionanti avventure.

È proprio in Inghilterra, che Bronnie inizia il suo lavoro come donna di compagnia e lo fa con Agnes, la sua prima cliente di questo tipo.

Rimane con Anges per un po’, giusto per mettere i soldi da parte per ripartire verso altre mete, e con il suo compagno del momento, Dean, decide di avventurarsi in Medio Oriente.

Già da questa prima scrematura della vita di Bronnie Ware si possono intuire alcuni modelli comportamentali cardine della sua vita.

In primis il fatto di seguire i propri desideri sia a livello lavorativo (in quanto si rende conto che il lavoro in banca non fa per lei quindi cambia drasticamente e repentinamente), sia a livello personale, seguendo ciò che il cuore le dice di fare per trovare la propria felicità.

La carriera come dama di compagnia

La carriera come dama di compagnia

Mi limitai a trattare Ruth come se fosse stata mia nonna. Bronnie Ware

Dopo gli anni in Inghilterra e Medio Oriente, torna nella sua patria natale, l’Australia e decide di dover mettere il cuore al primo posto, specie nel suo lavoro.

Inizia a sviluppare le sue doti artistiche e lo fa con la fotografia e la scrittura.

Tuttavia si rende conto che, specie inizialmente, il denaro non basta, per cui si ripropone come dama di compagnia, avendo già fatto esperienza.

Trova un impiego presso una famiglia che ha bisogno di assistenza domiciliare per Ruth, una malata terminale.

Questa prima esperienza inizia a farsi strada nella mente di Bronnie e a farle comprendere come sia di vitale importanza dare il giusto valore al tempo limitato che tutti noi abbiamo e anche come sia altrettanto importante essere grati per quello che di buono già è sotto i nostri occhi.

Successivamente, dopo l’esperienza di Ruth, la sua responsabile la incoraggia, dati gli ottimi risultati ottenuti, a seguire un corso di formazione per l’assistenza domiciliare ed è lì che capisce che la vita la sta indirizzando verso quella carriera.

Il successo inaspettato

Il successo inaspettato

Le porte delle opportunità si spalancarono. Tutti gli sforzi di focalizzazione, resistenza e sacrificio fatti in passato durante il mio viaggio creativo iniziarono a essere premiati. Il mio lavoro ebbe uno slancio enorme e nuove opportunità di scrittura giunsero da fonti inimmaginabili.Bronnie Ware

Dall’inizio della sua carriera come donna di compagnia e nei successivi anni, Bronnie Ware ha aiutato ed assistito tanti malati terminali e persone anziane che l’hanno stimata sia come professionista che, soprattutto, come persona.

Da queste esperienze ha tratto grandi insegnamenti che ha voluto esprimere al mondo prima attraverso il suo blog, e dopo, tramite il suo libro più famoso intitolato “Vorrei averlo fatto: I cinque rimpianti più grandi”.

Oggi Bronnie è scrittrice, cantautrice, speaker e insegnante di composizione musicale.

Ecco un’esempio di come ogni esperienza che facciamo, ogni situazione che viviamo ed ogni problema che affrontiamo possa rivelarsi la porta per un successo inaspettato. Come spesso ripetuto nel sito, le persone di successo sono ovunque.

A volte basta solo focalizzarsi su ciò che abbiamo dentro il nostro cuore e dentro la nostra testa per far venire fuori il meglio di noi.

I 5 rimpianti più grandi secondo Bronnie Ware e (e come evitarli)

I 5 rimipanti più grandi

Ecco la lista dei 5 rimpianti più grandi che le persone in punto di morte provano secondo Bronnie Ware:

Rimpianto 1: Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita fedele ai miei princìpi e non quella che gli altri si aspettavano da me

“Non permettere mai a nessuno di impedirti di fare quello che vuoi, Bronnie.”

Viviamo in un mondo fatto di apparenze e di giudizi. Spesso viviamo le nostre vite facendo esattamente ciò che la gente si aspetta da noi o temendo il giudizio degli altri. Il problema di questo modo di vivere sta nel fatto che spesso andiamo contro i nostri princìpi e contro ciò che il nostro cuore ci dice di fare.

Questo è uno dei rimpianti più comuni in assoluto ed è uno dei rimpianti che causa più dolore perché ci si rende contro troppo tardi degli errori commessi.

Quando il tempo inizia a scarseggiare tutto assume un significato diverso. Ciò che prima reputavamo importante, diventa insignificante e ciò che davamo per scontato diventa fondamentale al punto da rimpiangerlo per non averne compreso prima l’importanza.

Cosa significa vivere secondo i propri princìpi? Semplicemente vivere facendo le cose che per voi sono importanti ed evitando di fare le cose che invece vi fanno stare male.

Per esempio, perché continuare a fare un lavoro che odiate? Perché, invece, non provare a realizzare ciò che realmente amate? Perché continuare una relazione che vi fa stare male? Perché, invece, non comprendete che forse è meglio essere soli ma liberi e sereni piuttosto che logorare voi stessi e il partner in una relazione malsana?

Ci sono centinaia di esempi simili. Da Bill Gates all’ultimo povero del mondo, il tempo è uguale per tutti ed ha lo stesso valore per tutti. Sta a noi impiegarlo nel modo migliore possibile per noi stessi.

Se non siete pienamente felici della vostra vita già adesso, e ne siete consapevoli, allora avete l’impagabile possibilità di attuare quei cambiamenti che vi possono rendere felici ora e soprattutto quando il vostro tempo sarà agli sgoccioli (e prima o poi lo sarà per tutti).

Spesso sappiamo cosa dobbiamo fare ma non abbiamo il coraggio di farlo. Abbiamo timore di quello che la gente possa pensare; pensiamo a quello che i nostri parenti o amici possano dire di noi.

Preferiamo l’infelicità di un lavoro monotono o di una relazione distruttiva ed uniformarci a quello che gli altri si aspettano da noi ed evitare così i loro giudizi piuttosto che seguire la nostra felicità.

Esiste una soluzione a tutto questo? Sì, esiste.

Soluzione

Abbiate il coraggio di rispettare e seguire i vostri desideri e i vostri sogni.

Abbiate il coraggio di essere fedeli a voi stessi prima di ogni altra cosa e di vivere come volete voi e non come vogliono o si aspettano gli altri. Abbiate il coraggio di vivere come la persona che volete essere davvero.

Abbiate il coraggio di essere fedeli al vostro cuore.

Rimpianto 2: Vorrei non aver lavorato così tanto

“Ho lavorato troppo e adesso sono un uomo solo che si avvicina alla morte. La cosa peggiore è che sono stato solo per tutto il tempo della pensione, e non avrei dovuto.”

Questo è uno di quei rimpianti difficili da individuare, soprattutto quando si è ancora relativamente giovani ed in salute.

Il lavoro, soprattutto oggi e specie quando è l’unica fonte di sostentamento di una famiglia, ha la priorità su tutto e, purtroppo, su tutti.

Se poi quel lavoro lo si ama, ecco che ci si ritrova a lavorare anche 25 ore al giorno, 8 giorni alla settimana (festivi compresi).

La questione è che passiamo le nostre giornate a fantasticare sul nostro futuro e su ciò che di buono ci aspetta o dando per scontato che abbiamo tempo in abbondanza per fare le cose che amiamo o per trascorrerlo con chi amiamo, senza renderci conto che l’unico momento che abbiamo è quello presente.

Vivere una vita felice significa trovare un equilibrio in tutto le cose: lavoro, famiglia, passioni.

Quando si dedica più tempo ad una cosa piuttosto che un’altra, ecco che l’equilibrio viene meno ed è proprio questo fatto che ci fa rimpiangere di non aver dedicato del tempo prezioso anche alla famiglia o alle nostre passioni.

Immaginate di lavorare 10-15 ore al giorno, immaginate persino di amare il vostro lavoro e di avere anche un discreto successo.

Ora immaginate di non avere più la possibilità di godere della presenza di vostra/o moglie/marito/madre/padre/nonna/nonno (o le persone che amate, chiunque esse siano).

Come vi sentireste pensando al fatto che avete dedicato gran parte della vostra vita al lavoro senza aver potuto apprezzare del tempo con le persone che amate? Non bene, vero?

Viviamo in un’epoca in cui la corsa al successo e alla cose materiali è lo standard e rappresenta il nostro status.

Anche se non vi è nulla di male nel volere una vita migliore, ed anzi, è una cosa assolutamente positiva, non bisogna dimenticare che la vita stessa è fatta anche di altre cose a cui bisogna dare la stessa dedizione.

Che sia la vostra famiglia o le vostre passioni, non dovete commettere l’errore di focalizzarvi solo su un singolo aspetto (ad esempio il lavoro) ma cercare in tutti i modi di ricreare quell’equilibrio di cui si parlava in precedenza.

È tutta qui la felicità: una questione di equilibrio.

Soluzione

Fate in modo di non arrivare a rammaricarvi di aver lavorato troppo.

Anche se amate il vostro lavoro e siete convinti che non vi pentirete della vita che state facendo, non commettete questo errore.

Non c’è nulla di male e di sbagliato ad amare ciò che si fa, ma ricordate sempre che nella vita ci sono altre cose a cui dare la stessa importanza.

Se poi quel lavoro non lo amate proprio allora la questione diventa ancora più importante.

Ricordate sempre di mantenere l’equilibrio tra il vostro lavoro, la vostra famiglia e le vostre passioni.

Se ci riuscirete, alla fine dei vostri giorni sarete soddisfatti della vita che avrete avuto, senza provare rimpianti in questo senso.

Rimpianto 3: Vorrei avere avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti

“Avevo troppa paura di mostrare i miei sentimenti. Così non ho fatto altro che lavorare mettendo una distanza tra la mia famiglia e me. Non meritavano di restare tanto soli. Adesso vorrei che sapessero chi sono veramente.”

L’incapacità di esprimere i propri sentimenti nei confronti delle persone che amiamo è uno dei peggiori mali del nostro tempo.

Spesso si ha paura di aprirsi e di essere sinceri e questa paura è dovuta al dolore che può derivare dalla nostra onestà (anche se questo fosse provocato solo dal semplice imbarazzo).

Il problema è che le stesse barriere che innalziamo per difenderci da questo dolore sono le stesse che impediscono a chi abbiamo difronte di vedere chi siamo realmente e di apprezzarci.

Crescendo abbiamo perso la capacità di essere sinceri, onesti e puri. Se ci pensate, i bambini hanno la capacità di esprimere i propri sentimenti in maniera limpida e diretta.

Non hanno meccanismi interni di repressione dei sentimenti è questo facilità loro le comunicazioni interpersonali, specie con gli adulti. Se son felici, ridono, se son tristi, piangono, se sono “innamorati” lo dicono e lo esprimono senza paure o freni. Da adulti, poi, tutto cambia.

Tutte le cose che ci avevano caratterizzato da bambini, come la sincerità, la purezza e la trasparenza, vengono perse per strada e ci ritroviamo soli e separati gli uni dagli altri.

La paura del dolore, di un rifiuto, del giudizio, ci fa innalzare questi muri che ci allontanano dagli altri e che allontanano gli altri da noi. Il problema è che ci fanno perdere una fetta preziosissima della nostra vita.

Siamo esseri emozionali e come tali una repressione continua e costante dei nostri sentimenti non fa altro che renderci persone infelici.

Tuttavia, anche questo rimpianto si può evitare con una certa dose di coraggio.

Soluzione

Decidete di essere coraggiosi e di esprimere i vostri sentimenti. Nessuno ha detto che sarebbe stato facile ma ne varrà la pena.

Che sia dire a vostra madre che le volete bene e abbracciarla o dichiararvi alla persona che vi piace, l’esprimere i vostri sentimenti vi farà uscire dalla vostra zona di comfort e sarete in grado di farvi apprezzare maggiormente per quello che siete davvero in quanto abbatterete i vostri muri e le persone finalmente potranno vedere la persona speciale e meravigliosa che siete.

Rimpianto 4: Vorrei essere rimasto in contatto con i miei amici

“La cosa che mi manca più di tutte sono le mie amicizie. Alcuni sono morti. Altri sono in situazioni come la mia. Con altri ancora ho perso i contatti. Vorrei non averlo fatto. Pensi che gli amici ci saranno sempre. Ma la vita va avanti e improvvisamente ti ritrovi senza più nessuno al mondo che ti capisca o che sappia qualcosa della tua storia.”

Ecco un altro rimpianto molto comune e non è un caso che lo sia.

Siamo animali sociali e questo nostro istinto ci porta a sviluppare costantemente relazioni sociali o comunque ci porta a desiderare un confronto con le altre persone, anche al solo fine di passare il tempo.

La solitudine è un altro grande male del nostro tempo. Un amico (vero) è probabilmente la persona che più ti può aiutare e supportare nella vita.

Un amico è l’unico che può capire come ti senti (o quantomeno avvicinarsi a capirlo) poiché è con il tuo amico che ti puoi aprire senza avere la paura di essere giudicato.

È quello che fa un vero amico: ti ascolta, ti aiuta e ti supporta.

In precedenza abbiamo parlato di equilibri e anche l’amicizia ne fa parte. Avere delle persone con cui confrontarci, con cui uscire, con cui condividere sentimenti ed emozioni è una delle cose più belle che si possano provare.

Gli amici (quelli veri) sono gli unici che ti possono capire davvero.

Se ci pensate ogni fascia di età ha le sue amicizie importanti: ci sono gli amici d’infanzia, quelli del periodo (pre)adolescenziale, quelli della maturità, persino gli amici della terza età. Ogni età ha la sua cerchia di amicizie che purtroppo perdiamo.

Quanti di voi possono dire di essere rimasti in contatto con gli amici di infanzia? Probabilmente molto pochi.

Si cresce insieme, si cambia, si vivono storie e avventure con cui si potrebbero scrivere romanzi interi e poi, ad un certo punto le strade si dividono. Ci si lascia, il tempo passa e ci si scorda del tempo passato insieme.

Ma non tutto è perduto

Soluzione

Riallacciate i vecchi rapporti di amicizia. Ormai, nell’era di Internet e Facebook è facile ritrovarsi.

Mandate quel messaggio oggi stesso, inviate una richiesta di amicizia su Facebook ad un amico di vecchia data che non sentite da tempo. Fate sentire la vostra presenza.

Anche solo una chiacchierata può farvi riprovare le vecchie emozioni che avete provato insieme.

Superate l’imbarazzo, buttatevi e scoprirete quanto è bello poter condividere nuovi momenti con gli amici più cari.

Rimpianto 5: Vorrei aver permesso a me stesso/a di essere più felice

“Ogni giorno è un dono adesso, sai. È sempre stato così, ma solo ora ho rallentato il ritmo abbastanza da riuscire a scorgere l’enorme bellezza che ogni giorno ci offre. Possiamo dare così tante cose per scontate.”

I rimpianti esaminati fin qui hanno a che fare con il lavoro, l’amicizia, l’amore per se stessi, i propri sentimenti. Questo rimpianto racchiude un po’ i precedenti. Si parla di felicità.

Per quanto sia incredibile, anche la felicità è uno stato mentale e sta a noi sceglierla giorno dopo giorno. Spesso siamo noi stessi ad incatenarci e a privarci della felicità.

Possiamo scegliere ogni giorno di essere felici e di agire come se lo fossimo. In realtà possiamo essere tutto quello che desideriamo se ci diamo la possibilità di esserlo.

Non lasciamoci incatenare dalle opinioni altrui, non lasciamoci influenzare da quello che la gente può pensare di noi.

Se permettiamo a noi stessi di essere felici l’intero universo si trasformerà per riflettere questo nostro stato d’animo e così inizieremo ad attrarre cose, persone e situazioni che confermeranno ciò che pensiamo di noi. Non è magia, è fisica! Già, ma come essere più felici? Possiamo iniziare a sentirci più felici sentendoci più grati.

La gratitudine, se praticata tutti i giorni e, magari, per il resto della vita, è una forza molto potente. In genere ci focalizziamo sul volere sempre di più dalla vita: più soldi, più relazioni, più cose…

Ma se questo può essere considerato un modo per spronarci ad avanzare, potrebbe, sul lungo termine, rivelarsi controproducente se non c’è una forza uguale e contraria a fare da equilibrio.

Quella forza è la gratitudine. Apprezzare ciò che già abbiamo è la cosa più importante da fare. Apprezzare ogni singolo nuovo giorno su questa terra, apprezzare il momento presente (l’unico vero momento che esiste), apprezzare le cose che abbiamo, anche quelle più piccole, come una penna o l’acqua calda, ci consente di focalizzarci sull’abbondanza che già possediamo.

La società ci ha insegnato a focalizzarci sulla scarsità al fine di volere sempre di più e quindi di consumare e spendere sempre di più, con il risultato che le cose che abbiamo non si apprezzano e ci sentiamo sempre vuoti e in attesa di qualcosa.

La gratitudine spazza via questa illusione ampliando il nostro senso della vita e di abbondanza. Se provate e manifestate gratitudine riceverete sempre cose di cui essere grati.

La maggior parte di noi non si rende conto delle fortune che ha sotto mano.

Basiamo il nostro lavoro, le nostre relazioni, i nostri progetti, sempre sugli degli obiettivi da raggiungere dimenticandoci che è più importante il processo, è più importante il viaggio che la meta.

La gratitudine ci consente di focalizzarci sul viaggio e di godere pienamente della vita e di tutte le cose che ci vengono concesse.

Soluzione

Iniziate tenendo un diario della gratitudine in cui appuntarvi, ogni giorno, tutto ciò di cui essere grati.

Iniziate con cose piccole, come il fatto di potervi alzare e prendere un bel caffè, oppure la penna che utilizzate per scrivere o il sole che sorge ogni giorno.

Qualunque cosa va bene, purché ne troviate sempre di nuove.

Iniziate ad apprezzare le cose anche mentre si verificano.

Ogni volta che intuite di aver ricevuto un dono, per quanto piccolo o banale possa sembrare, recitate mentalmente una piccola preghiera di ringraziamento.

Questo esercizio nel tempo darà grossi risultati ed avrà un impatto enormemente positivo sul vostro benessere.

Questo nuovo stato vi condurrà verso persone e situazioni nuove che non faranno altro che confermare la vostra gratitudine.

Ricordate, soprattutto, che anche un evento (apparentemente) negativo porta con se un seme di un beneficio equivalente.

Conclusioni

La cosa bella è che quanto più continuavo a sistemarmi e a crescere, ad accettare di meritare tutto quello che arrivava sul mio cammino, più facilmente le situazioni continuavano a manifestarsi. Bronnie Ware

Perché le persone in punto di morte hanno questi rimpianti?

La questione è che la società odierna, specie quella occidentale, non è preparata alla morte. Questo volerla ignorare costantemente ci illude di avere tempo per tutto e tutti ma non è così.

Ecco perché la maggior parte delle persone che si ritrovano in un letto, pronte per passar a miglior vita, hanno dei rimpianti.

Ignorando la morte, infatti, si hanno delle priorità che ci fanno distogliere dalle cose davvero importanti per noi.

Riconoscere che in un tempo relativamente breve il nostro corpo cesserà di funzionare e che non esisteremo più su questa terra ci dà l’opportunità di concentrarci sulle cose davvero importanti, come ad esempio trovare il nostro scopo di vita, e quindi farci provare un maggior appagamento nel tempo che ci rimane.

La società ci ha insegnato la paura della morte e, come risultato di questo insegnamento, non ci poniamo le domande giuste quando siamo in vita.

Cerchiamo di evitare l’argomento in tutti i modi possibili ma questo modo di fare non è quello giusto. Non ci prepara psicologicamente all’inevitabile dipartita di chi amiamo di più, ci fa cogliere alla sprovvista e ci fa soffrire amaramente.

Se avessimo più consapevolezza della morte e capissimo che è un passaggio assolutamente naturale e necessario (nonché obbligatorio) affronteremmo la nostra vita in maniera diversa e con un diverso set di priorità.

Arriveremmo, così, a essere più felici e con meno rimpianti ed è questa l’unica cosa che davvero conta: vivere una vita felice… perché non c’è altro modo di vivere la nostra vita.

Ascolta l’audio

 

Ora tocca a voi: diventate le persone di successo che meritate di essere (parte pratica)

Ora tocca a te - diventa la persona di successo che meriti - parte pratica

Gli esercizi pratici sono parte integrante dell’articolo e dell’Unified Model of Success. Facendo gli esercizi entrerete nella mentalità giusta per assimilare le giuste abitudini dei modelli di riferimento della mia ricerca. Li ho ideati e utilizzati in prima persona e mi hanno aiutato a cambiare le mie improduttive abitudini. Sono una parte essenziale del programma. Se volete cambiare iniziate ora!

Esercizi pratici

Esercizio 1: I vostri possibili rimpianti più grandi (e come evitarli)

In questo esercizio inizierete un’analisi interiore molto utile per comprendere che direzione la vostra vita sta prendendo. Serve principalmente per capire se siete insoddisfatti di qualcosa e, se lo siete, per poter operare quei cambiamenti necessari a rendere la vostra vita migliore e più felice. La consapevolezza che acquisirete facendo questo esercizio vi consentirà di mutare la direzione delle vostre scelte quotidiane e quindi prendere per tempo eventuali problemi che si potrebbero verificare in futuro (rimpianti).

  1. Prendete il vostro quaderno degli esercizi e una penna. Se non avete un quaderno compratelo. Su questo quaderno farete tutti gli esercizi.
  2. Prendete un foglio bianco e scrivete la seguente domanda: “Quali sarebbero i miei rimpianti più grandi se morissi domani?”
  3. Prendetevi del tempo per rispondere ma non troppo. Generalmente, immedesimandovi nella situazione richiesta dall’esercizio, sapete già cosa rimpiangereste. Potrebbe essere qualsiasi cosa: una certa situazione o esperienza non vissuta, il fatto di non aver espresso i vostri sentimenti ad una certa persona, il non aver fatto ciò che amavate, e così via.
  4. Scrivete tutto e in maniera dettagliata.
  5. Analizzate ciò che avete scritto. Ciò che avete messo nero su bianco è ciò che provereste se vi trovaste senza più tempo per vivere e per fare le cose che avete sempre desiderato fare. La buona notizia e che di tempo ne avete ancora. Ora che sapete quali sarebbero i vostri rimpianti avete anche la possibilità di evitarli. Non vi resta che agire nella direzione che il vostro cuore vi ha suggerito.

Esercizio 2: Il diario della gratitudine

Questo è uno degli esercizi forse più apprezzati e consigliati dai grandi coach motivazionali della nostra era. Avere un diario della gratitudine in cui scrivere ciò che cui siete grati vi aiuta e vi spinge a focalizzarvi su ciò che già di buono avete invece di lasciarvi nella convinzione che ciò che avete non è abbastanza. Il consiglio è quello di svolgere questo esercizio per il resto della vostra vita ma già iniziarlo vi farà sentire diversi e vi farà affrontare la vite e le sue sfide in modo più produttivo.

  1. Comprate un taccuino o un quaderno da usare come diario della gratitudine
  2. Ogni giorno, di mattina appena alzati e/o di sera prima di andare a letto, scrivete nel vostro diario della gratitudine tre cose per cui siete grati. Potrebbe essere qualcosa che vi è capitato durante la giornata o una cosa banale come la penna con cui state scrivendo oppure una cosa molto grande come la presenza di persone che vi vogliono bene. Sforzatevi di trovare almeno 3 cose per cui essere grati. La mattina (e/o la sera) successiva, e quelle seguenti, trovate altre 3 cose per cui essere grati ma che siano diverse da quelle dei giorni precedenti. Questo vi spingerà ad essere creativi nel trovare cose per cui essere grati e contemporaneamente vi aprirà la mente facendovi focalizzare sulle cose importanti e soprattutto sul capire quanto siete ricchi già adesso. Inizierete a sentirvi diversi, più felici, più sereni e più aperti a nuove possibilità.

Modelli di Successo

I Modelli di Successo sono set di regole (cose da fare, cose da ricordare, azioni, comportamenti, modi di pensare) estrapolate dalle personalità analizzate e che hanno prodotto sulle stesse dei risultati vincenti. Queste regole quindi, se assimiliate, seguite e fatte proprie, consentono di replicare i medesimi risultati.

MODELLI DI SUCCESSO
Sulla base dei dati raccolti, ecco quali sono i Modelli di Successo relativi a quest’articolo che molte personalità di successo utilizzano:

COMPORTAMENTI VINCENTI

  • Bronnie ha vissuto la sua vita basandola sul suo intuito. È stato proprio questo intuito che l’ha fatta diventare la persona di successo che è oggi. Utilizzate, sviluppate e fidatevi del vostro intuito e del vostro cuore. In genere, ha sempre ragione.
  • La felicità è una scelta e voi ne avete sempre una: quella di vivere nel modo corretto.
  • Abbiate il coraggio di essere fedeli a voi stessi prima di ogni altra cosa e di vivere come volete voi e non come vogliono o si aspettano gli altri.
  • Non c’è nulla di male e di sbagliato ad amare il proprio lavoro , ma ricordate sempre che nella vita ci sono altre cose a cui dare la stessa importanza.
  • Decidete di essere coraggiosi e di esprimere i vostri sentimenti a chiunque ed in qualunque momento.
  • Riallacciate i vecchi rapporti di amicizia. Anche solo una chiacchierata può farvi riprovare le vecchie emozioni che avete provato insieme ai vostri amici più cari.
  • Iniziate a focalizzarvi sulle cose per cui essere grati. Iniziate ad apprezzare le cose mentre si verificano. Ogni volta che intuite di aver ricevuto un dono, per quanto piccolo o banale possa sembrare, recitate mentalmente una piccola preghiera di ringraziamento.

I Modelli di Successo sono piccole e semplici informazioni che possono cambiare drasticamente la vostra vita se assimilate e fatte proprie. Il segreto del successo? È che non vi sono segreti ma solo modi di essere, di fare e di pensare.

Sfida articolo

Ed eccoci arrivati alla sfida dell’articolo. La sfida vi da l’opportunità di mettervi in gioco e di usare le cose che avete imparato nelle righe precedenti così da consolidare le tecniche e le strategie qui presenti. Chi dovete sfidare? Voi stessi! E dovete farlo con la consapevolezza che ogni sfida che intraprendete è un atto migliorativo della vostra persona e vi permette di ampliare la vostra zona di comfort, quella zona in cui siete rinchiusi e che non vi permette di vivere la vita che desiderate.

Sfida articolo
Accettando questa sfida si presuppone che abbiate già effettuato gli esercizi pratici.

La sfida di quest’articolo ha a molto a che fare con la parte pratica dell’articolo stesso. Infatti, se accettate la sfida, ecco cosa farete:

  • Usate il vostro Diario della Gratitudine per almeno 30 giorni

La parte pratica di quest’articolo è incredibilmente potente se fatta con determinazione. La gratitudine è la forza che permette ai miracoli di accadere. Se riuscirete a mantenere il focus sulle cose che avete e di cui essere grati piuttosto che sulle cose che non avete, tutta la realtà si riconfigurerà per darvi ciò che esattamente provate, e cioè, cose belle di cui essere sempre più grati.

Personaggi citati

Bronnie Ware

Domanda: Qual è stata la parte che ti piaciuta di più e quali sono le cose che hai imparato da quest’articolo? Scrivimi nei commenti.

 

3 Commenti su Bronnie Ware: i 5 rimpianti più grandi di chi sta per morire (e come evitarli)

    • Grazie mille Giuseppe! Sono davvero contento che l’articolo ti sia piaciuto e sono ultra-felice di sentire che hai accettato la sfida! Sii sempre così determinato 😉 Il Diario della Gratitudine è uno strumento potente. Ti renderai conto tu stesso, proprio come è successo a me, di come facendo questo semplice esercizio *quotidianamente* inizierai a vedere e ad attrarre a te cose e situazioni del tutto nuove e del tutto belle e di cui essere sempre più grati. Entrerai, così, in un “circolo virtuoso” che attrarrà a te sempre il meglio dalla vita e non perché il mondo è magicamente cambiato ma perché tu sei cambiato e questo proprio grazie alla tua gratitudine delle grandi, e soprattutto piccole, cose della vita.

      • Grazie a te Max 🙂 Deve essere proprio il periodo della gratitudine nella mia vita perché più di un libro e più di un post me ne ha parlato, sto partecipando a dei rituali di gratitudine in un gruppo su WhatsApp con qualche italiano e diversi indiani ed ora questa sfida!

Rispondi

>
Share
Tweet
Share
WhatsApp